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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Tu chiamala se puoi “via dei Costruttori di pace”, Principato ai consiglieri: “Io definito cafone e neofascista”

Il consigliere d'amministrazione del Teatro Vittorio replica con una lettera aperta ai firmatari della mozione contro l'architetto “reo” di aver contestato con parole offensive la mozione approvata dall'aula per cambiare nome alla via antistante Palazzo Zanca. E insiste: “ Il regolamento prevede sostituzioni in casi eccezionali”

Una lettera aperta ai dieci consiglieri comunali che hanno scritto al sindaco Cateno De Luca  e al presidente del Consiglio Claudio Cardile, contro il consigliere d'amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele Nino Principato, “reo”  di aver commentato nel suo profilo facebook con parole offensive  la mozione, approvata dall'Aula, per intitolare ai "Costruttori di Pace, di Giustizia e di non violenza" la via antistante Palazzo Zanca.

A scrivere stavolta è l’architetto Principato che si rivolge direttamente ai firmatari della mozione Alessandro Russo, Gaetano Gennaro, Massimo Rizzo, Andrea Argento, Alessandro De Leo, Cristina Cannistrà, Paolo Mangano, Giuseppe Fusco, Salvatore Sorbello, Benedetto Vaccarino, per alcune precisazioni.

“Il tratto di strada antistante la facciata del Palazzo Municipale ha ufficialmente, da sempre, il toponimo Via Argentieri”, scrive Principato che allega alcune pagine dello “Stradario Storico della Città di Messina” scritto da Pietro Bruno, allora direttore dell’Archivio Storico Comunale e Carmelo M. Ardizzone nel 1963  - Nel Regolamento del Comune di Messina per la Toponomastica approvato con deliberazione Consiliare del 2/2/1996 n. 11/C, all’articolo 4 c’è scritto: “Compiti della Commissione 2) la sostituzione, in casi eccezionali, dei toponimi già esistenti. È scritto chiaramente, ‘in casi eccezionali’ e non mi sembra che rientri in questa fattispecie la nuova via proposta ‘Costruttori di Pace, di Giustizia e non violenza’ – insiste Principato - per sostituire la storica via Argentieri. Questo dovreste saperlo, rientra nei vostri compiti di consiglieri comunali”.

Non manca in chiusura di fare riferimento a una lunga sfilza di botta e risposta che hanno caratterizzato il rapportofra Principato e alcuni consiglieri negli ultimi mesi.  Nella nota urgente, ibfatti, i consiglieri concludono scrivendo: “Si chiede alla signoria vostra di difendere l’onorabilità del Civico Consesso e della sua autonomia politica, messa al pubblico ludibrio dal componente del consiglio di amministrazione Principato”. “Peccato – si difende - che a mettermi al pubblico ludibrio sia stato proprio un consigliere comunale, Alessandro Russo (primo firmatario) che mi ha definito cafone e neofascista”.

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