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Messina Social city ad orologeria: "Rischiano di costarci care le nuove graduatorie della long list"

Il consigliere comunale Libero Gioveni torna sulle anomalie nella pubblicazione delle selezioni per le quali ha chiesto un confronto urgente in Commissione. "Gestione del tutto superficiale delle procedure"

“Quanto costeranno in termini di immagine, disservizi e soprattutto di esborsi improvvisi per la Messina social city le nuove graduatorie della long list?”

E' quanto si chiede il consigliere comunale Libero Gioveni, che già nei giorni scorsi aveva rilevato delle anomalie nella pubblicazione delle graduatorie definitive per le quali ha chiesto un confronto urgente in Commissione. Oggi il capogruppo di Fratelli d’Italia manifesta grande preoccupazione per gli effetti di ciò che lui stesso definisce una gestione del tutto superficiale delle procedure.

"Lungi da me voler creare allarmismi soprattutto su un’azienda a cui tengo particolarmente avendola costituita anche col mio voto nel 2018 – afferma Gioveni – ma in questi giorni sono stato “bombardato” di legittime segnalazioni di tantissimi attuali lavoratori che il prossimo 18 marzo rimarranno fuori dai giochi per effetto dei nuovi e tanto discussi criteri utilizzati in corso d’opera che non hanno tenuto conto dell’anzianità di servizio prestata all’interno della Messina social city! Ed è proprio quel “in corso d’opera” che a mio avviso stona in maniera evidente – prosegue il consigliere – perché, anche sotto il profilo dell’opportunità e del buon senso non si possono illudere decine di lavoratori che adesso promettono battaglia, sia attraverso dei pacifici sit-in, sia anche adendo alle vie legali".

"E quanto costerà adesso all’azienda difendersi in tribunale? – si chiede l’esponente di FdI - E ancora: Chi pagherà le conseguenze di una gestione “ab origine” decisamente raffazzonata della long list? E, soprattutto, chi avrà sulla coscienza il fatto di aver indirettamente causato una “guerra fra poveri” fra chi si sente leso di un diritto e chi invece ritiene adesso di averlo acquisito? Non è che per caso le dimissioni del terzo direttore generale consecutivo (a questo punto il dubbio è d’obbligo) hanno a che fare anche con questo caos generato dalle graduatorie con aperture, chiusure, riaperture e nuovamente chiusure della piattaforma? Insomma, personalmente non so come si potrà uscire da questo impasse – conclude Gioveni – ma non si possono a questo punto non addebitare delle responsabilità politiche che presupporrebbero una presa di posizione da parte del sindaco Basile rispetto a una vicenda che non solo lascia l’amaro in bocca a tantissime famiglie, ma rischia di determinare possibili risvolti negativi sui servizi e, fatto non da poco, qualche “buchetto” nelle casse dell’azienda".

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