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Referendum, le prime votazioni in mascherina: i dati dell'affluenza

Alle 7 anche i messinesi chiamati a esprimersi sul mantenimento o meno del numero dei deputati nazionali. Tutto quello che c'è da sapere sul voto e su come presentarsi alle urne

Referendum costituzione sul taglio del numero dei parlamentari tra Camera e Senato, urne aperte nelle 253 sezioni, comprensivi dei 10 seggi speciali. Si vota oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Subito dopo lo spoglio dove vincerà la maggioranza semplice e non servirà quorum. Ai quindici presidenti di seggio, che avevano già comunicato la loro rinuncia (11 alla Corte di Appello e 4 al Comune), se ne sono aggiunti altri tre per un totale di diciotto; 224 gli scrutatori sostituiti prima della costituzione dei seggi nel capoluogo. Sino alla conclusione del referendum costituzionale, gli uffici del Dipartimento Affari Generali – servizio Elettorale a Palazzo Zanca e delle sei Circoscrizioni sono aperti al pubblico per il rilascio delle tessere elettorali oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Gli elettori sono invitati a verificare il possesso della tessera elettorale che potrà essere consegnata al titolare o ad un familiare convivente esibendo un documento d’identità. Per il rilascio della tessera ad altre persone è necessario che queste siano munite di delega sottoscritta dal titolare, accompagnata dalla fotocopia del documento di identità del delegante. Il Servizio Anagrafe di Palazzo Zanca, le sedi della I Circoscrizione a Tremestieri, della V a Villa Lina e della VI (via Lago Grande a Ganzirri) sono aperti per il rilascio delle carte d’identità

Affluenza alle 12

Il rilevamento dell’affluenza alle urne a Messina per l’appuntamento referendario di oggi, domenica 20, effettuato alle 12, ha fatto registrare una percentuale del 6,76 per cento con 12.335 votanti. All’appuntamento referendario abrogativo di domenica 17 aprile 2016, sempre alle ore 12, era stata registrata una percentuale del 6,34 per cento, con 11.992 elettori; mentre per il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre 2016 (Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione), sempre alle ore 12, era stata rilevata una percentuale del 16,85 per cento con 31.731 votanti. Al referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011, quando si votò su due giorni, la rilevazione effettuata alla stessa ora registrò una percentuale del 9,17 per cento, con 17.864 votanti. Per la consultazione referendaria abrogativa del 2009, svolta sempre in due giornate, la percentuale alle 12 del primo giorno fu del 2,01 per cento, con 3.929 votanti. Per i due precedenti referendum costituzionali bisogna risalire al giugno 2006 (Modifica al titolo V della parte II della Costituzione), percentuale alla stessa ora nel primo giorno di votazione 7,56 per cento, pari a 14.911 elettori, e all’ottobre 2001 (Approvazione legge di modifica alla parte II della Costituzione), sempre alle ore 12 ma dell’unico giorno di voto, la percentuale fu del 4,88. A differenza del referendum abrogativo, per quello costituzionale non è necessario il raggiungimento di un quorum nazionale di votanti.

Referendum, tutto quello che c'è da sapere

Come si vota nell'emergenza Covid-19

Intanto il Viminale fornisce le prescrizioni in tema di prevenzione anti Covid-19, da rispettare per votare in sicurezza oggi e domani. E' obbligatorio l'uso della mascherina per accedere ai seggi, sia per gli elettori che per ogni altro soggetto autorizzato ad entrare (presidenti e scrutatori dovranno sostituire i dispositivi di protezione individuale ogni 4-6 ore). Divieto di assembramenti all'interno delle sezioni; sono previste aree di attesa all'esterno. Utilizzo del gel igienizzante per gli elettori prima di entrare nei seggi, una seconda volta prima di ricevere la scheda elettorale e la matita e, infine, consigliato un terzo utilizzo al termine delle operazioni di voto.

Allo scopo di assicurare il pieno esercizio dei diritti civili e politici e al tempo stesso le massime condizioni di sicurezza sanitaria, anche a coloro che andranno a raccogliere il voto, il decreto legge 14 agosto 2020, n. 103, ha stabilito particolari modalità per consentire il voto domiciliare a tutti gli elettori che, essendo sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19, non possono recarsi ai seggi. Questo compito è affidato alle sezioni ospedaliere attraverso i seggi speciali che si recano presso le abitazioni degli elettori. Proprio per incrementare il numero delle sezioni ospedaliere e ampliare la platea dei comuni nei quali istituirle, il decreto legge n.103/2020 prevede la loro costituzione anche nelle strutture sanitarie con almeno 100 posti letto, derogando rispetto al limite ordinario di 200. 

Il Viminale sottolinea sul suo sito ufficiale che la scelta di affidare la raccolta del voto domiciliare alle sezioni ospedaliere, composte da personale appositamente formato, è dovuta all'esigenza di garantire la sicurezza sanitaria anche nella fase dello scrutinio. Le nuove disposizioni consentono agli elettori che si trovano nelle condizioni previste dal decreto legge e che ne facciano richiesta, di poter votare per tutte le prossime consultazioni referendarie, regionali e comunali. In collaborazione con il Ministero della Salute, sono state diramate, anche di recente, indicazioni operative per i componenti dei seggi speciali, al fine di garantire la raccolta del voto in condizioni di sicurezza. Inoltre, sono stati anche previsti corsi di formazione dedicati a coloro che dovranno raccogliere il voto domiciliare, i quali saranno anche forniti dei dispositivi di protezione individuale ritenuti necessari.

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