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Cronaca

Concorso all'Atm, cadono le prime teste: sospeso un dipendente, interrogatori in procura

L'azienda ha avviato una indagine interna parallela a quella della procura dopo l'esposto dei candidati che non hanno superato la selezione per titoli ed esami espletata nell'estate 2021. I primi riscontri

C’è già un dipendente di Atm sospeso dall’azienda e non si escludono ulteriori provvedimenti. Sono i primi colpi che arrivano dopo l’indagine interna dall’azienda di trasporti municipali dopo gli esposti presentati dagli esclusi al concorso per operatore di esercizio Atm espletato nel luglio 2021 e già sotto analisi del giudice del lavoro.

Il dipendente in questione sarebbe uno dei vincitori sul quale sono in corso accertamenti in metiro al requisito dell’età prevista dal bando.

La vicenda è esplosa dopo che alcuni candidati  che avevano partecipato ed erano stati esclusi hanno denunciato  anomalie e mancanza di requisiti degli attuali dipendenti messi sotto contratto. La selezione era per titoli ed esami.

Atm aveva annunciato da subito una indagine parallela che mostra già i primi riscontri insieme a quella della procura di Messina che sta effettuando i primi accertamenti: già convocati alcuni dei vincitori del concorso. Due saranno sentiti oggi e altri – secondo le prime indiscrezioni – sono già stati sentiti dalla polizia giudiziaria. Ma gli interrogatori continueranno nei prossimi giorni.

Nell'esposto, con tanto di nomi e cognomi, ci sono accuse di false dichiarazioni per ottenere un maggior punteggio  ma anche segnalazioni su risposte suggerite durante lo svolgimento delle prove.

Intanto Atm si dichiara pronta a fare la propria parte. “La Società  - ricorda - ha già comunicato da tempo l’avvio di una indagine interna avente proprio l’obiettivo di individuare le eventuali irregolarità nelle domande presentate e nello svolgimento delle prove selettive. Come già in precedenza assicurato, se dall'indagine amministrativa interna dovesse emergere che gli uffici abbiano commesso degli errori o che qualcuno dei candidati abbia rilasciato dichiarazioni false o mendaci, ovvero prodotto documentazione altrettanto falsa e mendace, saranno adottati tutti i provvedimenti conseguenti previsti dalla legge. Si ribadisce ancora oggi che Atm riveste in questo caso la qualifica di parte lesa al pari dei candidati eventualmente pregiudicati da errori e/o false dichiarazioni. Si rammenta ulteriormente che, in ordine alla regolarità delle prove, dei requisiti previsti dal bando, il Tribunale del Lavoro di Messina, ha rigettato - anche con condanna alle spese del ricorrente in un caso definito in due gradi di giudizio - tutti i ricorsi presentati ritenendoli infondati nel merito”.

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